Quando ripenso ai 10 giorni trascorsi in Giappone mi assale un’incredibile nostalgia.

Ripenso sempre a questo paese con affetto. In così pochi giorni ha saputo ammaliarmi, malgrado i litri di pioggia che abbiamo preso nonostante fosse Aprile, sulla carta il periodo migliore! Abbiamo camminato per ore, ininterrottamente, anche con gli zaini pesanti sulle spalle, ma abbiamo voluto viverlo così il nostro Giappone, per non perderci nessuno scorcio di questo magnifico Paese. 

Abbiamo dormito in posti fuori dal comune, prima nelle tipiche locande giapponesi sdraiati per terra sui comodi futon appoggiati sul tatami, poi in una capsula con la sensazione di essere in un loculo ed infine ospiti di un tempio buddhista, dispersi sul Monte Koya.

Abbiamo percorso chilometri a bordo di treni dalle forme fantascientifiche, chiamati Shinkansen, viaggiando a più di 280 km/orari.

Abbiamo imparato a conoscere un popolo unico al mondo, estremamente educato, gentile, ordinato, pulito e disponibile ma che oserei definire strano (paragonato alle nostre abitudini): vanno in giro con le mascherine, si lavano prima di farsi il bagno, vietano di fumare all’aperto, ma nei locali lo permettono, non si soffiano il naso in pubblico, ma continuano a “tirar su”!

Siamo passati da una metropoli super tecnologica, che sembra quasi essere ambientata nel futuro o in un manga, ricca di luci, suoni e colori, Tokyo; per arrivare poi a Kyoto, una città magnifica ed elegante, dove il tempo si è fermato, congelando l’antico Giappone. Se Tokyo è la velocità, Kyoto è la lentezza; se Tokyo è la modernità, Kyoto è la tradizione.

Ci siamo quasi commossi mangiando il miglior sushi della nostra vita e provato tantissimi altri piatti nipponici, scoprendo che le specialità del Sol Levante sono molte, non solo pesce crudo!

Ero già innamorata dell’Asia, grazie ai miei precedenti viaggi in Thailandia e in Malesia, e questo viaggio non ha fatto altro che riconfermare la mia passione per questo continente, così diverso dall’Europa. Riesce ogni volta ad emozionarmi, a rapire il mio cuore, a farmi commuovere di fronte a certi paesaggi, a coinvolgermi con una cultura ed una spiritualità che mi affascinano.