Abbiamo messo piede sul suolo thailandese una mattina di Agosto. Le condizioni fisiche non erano delle migliori perchè arrivavamo da più di 12 ore di volo e da una sosta di 13 ore a Mosca (una tappa voluta, ma non valutata in fatto di stanchezza!!). Era il primo viaggio oltreoceano che facevo, come ti ho raccontato qui, e l’emozione era tanta, ma dopo tutte quelle ore di viaggio la fatica iniziava a farsi sentire! Non dormivamo da più di 24 ore, a Mosca ci siamo scorrazzati i pesanti zaini sulle spalle perchè non abbiamo trovato un deposito, non ci lavavamo da ore … Se a tutto ciò uniamo il fatto che in aereo ho avuto anche un incontro ravvicinato con il wc (per dirla in modo elegante!) … insomma, eravamo proprio degli stracci da buttar via!
Siamo arrivati, dunque, a Bangkok con la voglia di farci una doccia e buttarci a letto … ma erano solo le 9.00 del mattino e dovevamo ancora raggiungere la nostra prima vera tappa: Ayutthaya! Così, ci facciamo coraggio e usciamo dalla stazione dello Sky Train alla ricerca della fermata dei minivan: mi ero informata prima di partire e sapevo che nella piazza di Victory Monument dovevano esserci dei mezzi diretti a Nord! Il primo impatto appena usciti è stato di puro stordimento: afa, umidità, casino, clacson, motorini, tuc tuc, taxi, smog, milioni di persone!!
Aiutoooooooooo dove siamo?!!! Giuro che avevo letto tanti racconti e credevo di essere pronta al delirio di Bangkok. Ma adesso posso dirti che, per quanto uno arrivi preparato, non sarai mai pronto alla confusione di questa città! E questo è anche il suo bello ed io l’ho amata … ma questa è tutta un’altra storia, che presto ti racconterò.
Così, confusi e frastornati, andiamo alla ricerca della piazza. Finalmente la troviamo, individuiamo quello diretto ad Ayuttahya e, dopo una sorta di conversazione inglese-thailandese tra Davide e l’autista, veniamo letteralmente incastrati sugli ultimi due posti del piccolo autobus, percorrendo i 90 km con gli zaini sulle gambe, non essendoci più posto nel minuscolo o forse inesistente bagagliaio!
Davide riesce addirittura ad addormentarsi … io no, sono stanca ma l’entusiasmo di essere in Thailandia mi tiene sveglia.
Ad un certo punto, dopo circa 1 ora e mezza, l’autista ci fa segno di scendere, sostenendo che fossimo arrivati a destinazione. “Ma proprio qui?!!!!” Era una strada asfaltata, in mezzo al nulla, non un cartello, nè un’anima viva! Sconfortati, ci spostiamo un po’ più avanti, alla ricerca di qualcuno. Finalmente avvistiamo una specie di poliziotto … che però non parlava inglese. Gli mostriamo la mappa di Ayutthaya e cerchiamo di farci indicare la nostra posizione: ci conferma che siamo ad Ayutthaya e per fortuna anche relativamente vicini al nostro bed and breakfast!
Speranzosi, ci dirigiamo verso il nostro alloggio … dalla mappa sembrava vicino, invece, camminiamo per circa 20 minuti (solo il giorno seguente abbiamo scoperto l’utilità dei fantastici tuc tuc!!!). Finalmente, vediamo l’indicazione del bed and breakfast, svoltiamo e ci troviamo di fronte un edificio in legno completamente bruciato e mezzo distrutto!
No.
Non poteva essere quello!
Mi siedo per terra, stremata, e inizio a piagnucolare… Ero sporca, sudata e stanca e dopo quella visione anche disperata!
Improvvisamente, si avvicina a noi una signora thailandese, piccola e sorridente. Ci chiede se avevamo prenotato al Baan Are Going, ci offre due bottigliette di acqua fresca e ci indica un edificio più basso, proprio dietro a quello distrutto.
Il bed and breakfast era lì!!! E lei era la nostra salvatrice!!! Ero commossa e l’avrei abbracciata (ma ovviamente mi sono contenuta!). Ci mostra la camera e con pochi semplici gesti ci fa sentire subito a casa.
Benvenuti in Thailandia.
Da quel momento, ovviamente dopo una doccia rigenerante, è iniziata la nostra visita alla città di Ayutthaya. Abbiamo attraversato il fiume per raggiungere il Parco Storico (si trova, infatti, su un’isola circondata da 3 fiumi), abbiamo noleggiato le biciclette e siamo partiti alla volta dei vari siti.
Ayutthaya è stupenda; è ricca di templi, monumenti e Buddha … non per niente è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco!
In soli 15 km quadrati potrai ammirare stupa e centinaia di statue di Buddha;
una delle sculture più inquietanti e famose: la testa del Buddha tra i rami di un albero;
le rovine dell’antica capitale tailandese.
Se sei a Bangkok, anche se non hai intenzione di proseguire per il nord del Paese, ti consiglio comunque di trascorrere una giornata qui … non te ne pentirai!
Caspita! Che esperienza quella di trovarsi un bed and breakfast così…meno male che poi non era quello 😀 Belle foto, ciao!
Futura
Eh già ahahah. Però alla fine è stato uno dei più bei posti in cui abbiamo dormito e anche mangiato!! Grazie:)